5 ragioni per cui non dovreste mai comprare una lista di indirizzi email

  • 5 Luglio 2020
  • Redazione Mailforce
  • Blog

Sappiamo molto bene quanto possa essere facile lasciarsi tentare dall’acquisto di una bella lista, fresca fresca, di indirizzi email ai quali inviare le proprie
comunicazioni commerciali. Soprattutto quando non si ha un proprio database di contatti a disposizione!

E’ il sogno di tutti immaginare che dietro quei 10.000 o 100.000 indirizzi email appena comprati possano nascondersi altrettanti potenziali clienti: una vera e propria miniera d’oro alla quale difficilmente si può resistere.

Ma, i sogni, si sa, sono tali e difficilmente si trasformano in realtà. Soprattutto perchè sul mercato dell’Email Marketing aleggiano “soggetti” che propongono liste a quattro soldi e lasciano intendere che per tutti i loro contatti sia stato acquisito il regolare consenso previsto dalle Leggi sulla Privacy.
Ovviamente, quasi sempre, non è vero.

Non siate frettolosi: le conseguenze (non solo a livello di deliverability) che si celano dietro una lista comprata potrebbero essere anche molto serie.

Prima di decidere per l’acquisto di una lista, leggete i nostri consigli.

1. Implicazioni di tipo legale

Liste comprate: implicazioni di tipo legale

Innanzitutto ricordate che la Normativa italiana definisce molto bene come possa essere utilizzato un indirizzo email
affinchè non si configuri attività illecita: lo “spam è l’invio, talora massiccio e ripetuto, tramite operatore o con modalità automatizzate, di comunicazioni
non richieste (via telefono, email, fax, sms, mms), senza che il destinatario abbia ricevuto un’informativa sul trattamento dei dati personali o abbia prestato
il consenso a ricevere messaggi
“.

Qualora tale definizione non fosse chiara, ve la traduciamo: se non avete ottenuto dall’utente il consenso esplicito (via form di
registrazione su sito web, tramite raccolta dati per attività di marketing in negozio o in fiera, ecc.), non potete utilizzare l’indirizzo email di quell’utente!

Le conseguenze possono essere sia di tipo amministrativo che penale. Senza contare l’eventuale violazione delle normative dei paesi esteri nei quali si
effettuano invii privi di consenso. Per esempio, il CAN SPAM americano prevede anche di dover indicare in modo chiaro nell’email, tutti i dati di chi spedisce (nome
azienda, indirizzo, telefono, partita iva).

Vale la pena ricordare che gli indirizzi email sono dati personali e non sono pubblici. Pertanto, non è lecito l’uso di indirizzi email trovati su Internet a meno che non vi sia il consenso preventivo e informato dell’interessato (art. 12, comma 1, lett. c, legge 675/1996).
In questa categoria ricadono le liste di contatti formate usando la tecnica del crawling ovvero l’uso di appositi software in grado di scansionare interi siti a caccia di indirizzi email.

I nostri consigli:

inviate le vostre email soltanto a indirizzi consensati, inserite sempre il link di disiscrizione (obbligatorio all’interno di Mailforce), non
cercate di nascondere il link di discrizione (per esempio, riducendo le dimensioni o il colore del testo), inserite i vostri dati in fondo all’email in modo che
il destinatario abbia un riferimento sicuro al quale rivolgersi in caso di problemi.

2. L’ESP potrebbe bloccare l’invio o l’account

Liste comprate: L'ESP potrebbe bloccare l'invio o l'account

All’interno di Mailforce è severamente vietato l’uso di indirizzi email acquistati, affittati o raccolti in qualsiasi modo e con qualsiasi strumento. Inoltre, tutti i contatti presenti in una lista devono aver espresso in modo esplicito e convinto il consenso al trattamento dei dati personali e all’invio di
comunicazioni in formato elettronico da parte della tua Azienda. Si tratta delle principali condizioni che l’utente di Mailforce sottoscrive ogni volta che crea
e gestisce una lista.

Come indicato nelle Condizioni di utilizzo (art. 3 Account dell’utente e politiche di sicurezza), Mailforce potrebbe sospendere/rallentare/bloccare l’invio di
email che dovessero eventualmente risultare problematiche dal punto di vista dello spam
, e, nei casi più estremi di violazione delle prescrizioni, sospendere e/o
interrompere il servizio. Questi comportamenti valgono anche sugli altri ESP (Email Service Provider), sia italiani che stranieri.

I nostri consigli:

non usate liste acquistate perchè abbiamo gli strumenti adeguati per capirlo. Notoriamente, infatti, una lista acquistata contiene segnali caratteristici che ci fanno comprendere le sue vere origini!

3. Reputazione

Liste comprate: la reputazione

Questa è forse la ragione più importante (collegata al punto precedente) per non comprare una lista. La “reputazione” di una lista acquistata è tipicamente bassa
perchè contiene spam traps e indirizzi errati. Entrambi sono dei reputation killer e possono condurre al blacklisting degli indirizzi IP utilizzati per la spedizione. Ciò significa che non saremo in grado di inviare le vostre email ma anche quelle di altri clienti che eventualmente condividessero gli stessi IP.

Poi c’è il discorso dei cosiddetti spam complaints ovvero delle segnalazioni di spam effettuate dagli utenti che si vedono arrivare email e newsletter non
desiderate: il click sul bottoncino “marca come spam” o “questa email è spam” nel loro client di posta, ha un effetto mortale sulla reputazione!

In tutti questi casi, cambiare IP non porta alcun beneficio.

I nostri consigli:

Gli indirizzi IP sono una risorsa vitale per ogni ESP. Pertanto, verranno adottate le misure previste nel punto 2 (sospensione o interruzione
dell’invio e/o dell’account) al fine di proteggere gli IP utilizzati in modo illecito da parte del Cliente.

4. Denaro sprecato

Liste comprate: avete sprecato il vostro denaro

Sia che abbiate acquistato (o abbiate intenzione di acquistare) una lista per pochi euro oppure per alcune centinaia (se non migliaia) di euro, ricordate: avete
buttato i vostri soldi
. Anche laddove la lista abbia una qualità intrinseca (esistono anche venditori seri!), le prestazioni restano pessime, con tassi di
apertura e di click-through molto bassi!

Inoltre, valutate pure il numero di complaints che sarebbe comunque molto alto: i contatti di una lista acquistata che
si vedranno arrivare un’email da un mittente (voi) assolutamente a loro sconosciuto, saranno ancor più incentivati a “marcare come spam” la vostra newsletter!

I nostri consigli:

non acquistate liste di contatti. Se pensate di aver fatto un affarone ad aver comprato 100.000 indirizzi a 50 euro, ricordate – ed
eventualmente rileggete – i punti precedenti: le conseguenze amministrative e legali valgono quei 50 euro? Similmente se avete speso 1000 euro per quei 100.000
contatti: avrete speso un mucchio di soldi per ottenere spedizioni dai risultati bassissimi. Piuttosto investite quei soldi in attività di acquisizione lead sui
motori di ricerca o sui social network.

5. Costruite le vostre liste in modo lecito e naturale

Liste comprate: implicazioni di tipo legale

L’attività di list building è forse quella più complessa in una strategia di Email Marketing ma è anche quella che, se fatta correttamente, porta i migliori risultati. Ecco perchè costruire una lista soltanto con quei contatti che vi conoscono e sono realmente interessati a ricevere le vostre comunicazioni via email,
è il modo più efficace ed economico per raccogliere indirizzi email.

Ecco, secondo noi, alcune tecniche facili (e lecite) che potete mettere in atto per fare list building:

  • Inserite, innanzitutto, un form di iscrizione nel vostro sito (con Mailforce è possibile costruire form di opt-in in modo semplicissimo).
  • Pubblicità su Facebook, Twitter o Instagram (questi social hanno la possibilità di creare inserzioni in cui l’azione richiesta è l’iscrizione ad una mailing list)
  • Pubblicità pay-per-click (su Google, innanzitutto, ma anche su altri motori di ricerca e/o portali)
  • Usate dei form all’interno di popup (esistono molte soluzioni gratuite, come SumoMe (https://sumome.com/), AddThis (https://www.addthis.com/get/list-building-popup), OptinMonster (http://optinmonster.com/) e molti altri (disponibili anche per WordPress o Joomla)
  • Organizzate un Contest online in cui regalate qualcosa di valore (per esempio, un bell’iPad farebbe al caso) in cambio dell’indirizzo email di chi si iscrive
  • Regalate un e-book gratuito solo a chi lascia il proprio indirizzo email
  • Usate i gruppi LinkedIn che seguite normalmente (se attivi e ben animati, naturalmente) per condividere – senza fare spam – i vostri articoli migliori all’interno dei quali dovrete essere bravi a piazzare della CTA (azioni) che conducano il lettore verso form di iscrizioni o altre landing page dove richiedere i dati e acquisire il consenso.

I nostri consigli:

molto meglio fare email marketing con una lista di pochi contatti che farete crescere man mano nel tempo in modo lecito e naturale, piuttosto che fare il “botto” con una lista comprata!

Insomma, ci siamo capiti: acquistare una lista di indirizzi email nasconde tantissime insidie.
Non fatelo anche voi!